Per scrivere la storia del concilio di Trento, una fonte di importanza fondamentale sono i carteggi intrattenuti dai protagonisti dei dibattiti. Tra coloro che animarono le discussioni nell’ultima fase spicca la figura del vescovo di Modena Egidio Foscarari (1512–1564), domenicano, teologo e maestro del Sacro Palazzo negli anni di Paolo III. Il futuro presidente del concilio Giovanni Morone, che ne aveva favorito la carriera, si servì di lui per ottenere informazioni sull’andamento dei lavori e orientare da Roma le discussioni. Le lettere del loro carteggio, qui pubblicate, restituiscono in modo vivo gli scontri, le dottrine e i retroscena del concilio: ne emerge un’assemblea divisa in cui si confrontarono idee diverse di Chiesa e di cristianità; una situazione in cui gli ideali di riforma furono difesi strenuamente da alcuni e adeguati alle ragioni dei principi e della Curia romana da altri.
Eine grundlegend wichtige Quelle für die Geschichte des Konzils von Trient stellen die Briefwechsel der maßgeblich an den Konzilsdebatten beteiligten Personen dar. Unter denjenigen, welche die Diskussionen während der letzten Phase prägten, ragt der Bischof von Modena Egidio Foscarari (1512–1564) hervor, ein Dominikanertheologe, der unter Papst Paul III. päpstlicher Hoftheologe (Magister sacri palatii) war. Sein Förderer Kardinal Morone, der künftige Konzilspräsident, bediente sich seiner, um sich über den Verlauf der Arbeiten zu informieren und die Diskussionen von Rom aus zu beeinflussen. Die hier veröffentlichten Briefe beleuchten in lebhafter Weise die Auseinandersetzungen, die Hauptthemen und die Hintergründe des Konzils. Dabei tritt eine gespaltene Versammlung vor Augen, in der unterschiedliche Vorstellungen von Kirche und Christenheit aufeinanderstießen und die Reformideale von den einen tapfer verteidigt und von den anderen den Ansprüchen der Fürsten und der römischen Kurie angepasst wurden.